Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 13,31-35
Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
Dopo l’uscita di Giuda dal cenacolo, Gesù annuncia la sua glorificazione attraverso la passione imminente e afferma che Dio sarà glorificato in lui. Rivolgendosi con affetto ai discepoli, introduce il comandamento nuovo dell’amore reciproco, fondato sul suo stesso amore per loro. Questo amore sarà il segno distintivo di chi lo segue: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri.”
Cielo nuovo e terra nuova: la promessa di Dio
Nella seconda lettura odierna, tratta dal Libro dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo, si annuncia la visione di un cielo nuovo e di una terra nuova, dove non ci sarà più pianto, né morte, né lutto, né lamento, né affanno. Questa speranza è confermata dalla voce di Dio che proclama: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose.”
L’incredulità dinanzi al dolore del presente
Queste parole, cariche di speranza, ci lasciano increduli, specialmente in un tempo segnato da guerre, da lutti e da lacrime provocate dalla follia dei potenti della terra. In un simile scenario, appare difficile scorgere l’orizzonte di un mondo rinnovato, come quello descritto nella visione dell’Apocalisse.
Il Vangelo illumina la speranza
Il Vangelo di questa domenica ci aiuta però a ritrovare quell’orizzonte nuovo promesso da Dio, oggi oscurato dal fumo dei bombardamenti. Esso ci ricorda che la via verso il mondo nuovo è già stata aperta dal Figlio di Dio, attraverso la sua morte in croce. Da quel momento, la morte è stata sconfitta per sempre.
Costruttori di un mondo bello
Sta ora a noi, uomini e donne di oggi, diventare costruttori di un mondo bello, lasciandoci guidare dagli insegnamenti di Gesù. Durante il suo cammino verso Gerusalemme, Egli ha incontrato e frequentato gli ultimi, gli emarginati, coloro che erano esclusi perfino dalla religione ufficiale. A questi ha donato, con misericordia e amore vero, la prospettiva di un cielo nuovo e di una terra nuova.
Il comandamento nuovo
A noi che abitiamo ancora questa terra, Gesù ha lasciato un comandamento nuovo, capace di rinnovare ogni realtà: “Che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi.” È proprio nell’esercizio quotidiano di un amore autentico, secondo lo stile di Gesù, che si costruisce un mondo migliore.
Dall’io al noi
Perché ciò avvenga, è necessario compiere un passaggio: dall’io al noi, dall’orgoglio all’umiltà.Ma non un’umiltà qualsiasi: quella vera, che profuma di Dio e non conosce tracce di arroganza. Solo così la speranza di un cielo nuovo e di una terra nuova potrà diventare realtà.
A cura di Fra Marco Valletta OFM
Preghiera e perdono