In ascolto della parola
Domenica 25 Agosto
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,60-69)
Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Commento
Il brano evangelico proposto dalla liturgia di questa domenica, tratto dal capitolo 6 del Vangelo di Giovanni (Gv 6,60-69), si inserisce nel contesto del “Discorso del Pane di Vita”, dove Gesù si presenta come il pane disceso dal cielo e invita i suoi ascoltatori a nutrirsi di Lui per avere la vita eterna. Questo discorso risulta difficile da accettare per molti discepoli, tanto che alcuni decidono di abbandonarlo.
Le parole iniziali del brano esprimono lo sconcerto dei discepoli: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». La loro reazione riflette la loro incomprensione, oltre che il rifiuto del messaggio di Gesù. Gesù aveva appena affermato di essere il pane vivo disceso dal cielo e aveva chiesto ai discepoli di mangiare la sua carne e bere il suo sangue per ottenere la vita eterna. Gesù, consapevole del loro mormorio, li interroga direttamente: «Questo vi scandalizza?». Il termine “scandalizzare” qui va inteso nel suo senso più profondo: non si tratta di semplice confusione o fastidio, ma di un vero e proprio ostacolo alla fede. Gesù li invita a riflettere su una verità che va oltre la logica umana, sfidandoli a guardare oltre l’apparenza. Egli prosegue, dicendo: «È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla». Con queste parole, Gesù spiega che il suo insegnamento non può essere compreso con un approccio puramente umano. Le parole di Gesù sono “spirito e vita” perché trasmettono la verità divina, una verità che può essere accolta solo da chi si apre allo Spirito.
Gesù, inoltre, sottolinea che «tra voi vi sono alcuni che non credono». Con questa affermazione, egli svela una conoscenza profonda del cuore umano, sapendo fin dall’inizio chi tra i discepoli non avrebbe creduto e chi lo avrebbe tradito. Tuttavia, pur essendo a conoscenza della mancanza di fede di alcuni, Gesù non forza nessuno a seguirlo. La fede, infatti, è un dono che richiede l’accoglienza libera e consapevole da parte di ciascuno.
La risposta dei discepoli a queste parole di Gesù è drammatica: «Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui». Il rifiuto di seguire Gesù mostra che il cammino della fede non è facile. Seguire Cristo implica rinunciare a certe sicurezze e abbracciare una visione nuova della vita, ma molti scelgono di restare ancorati alle loro certezze e tornano indietro.
A questo punto, Gesù si rivolge ai Dodici con una domanda diretta: «Volete andarvene anche voi?». È un invito a scegliere liberamente di seguirlo o meno, senza costrizioni. Gesù chiede ai suoi discepoli una fedeltà basata non sulla comprensione perfetta del mistero, ma sulla fiducia nella sua persona. Questa domanda provoca una risposta splendida da parte di Pietro, che parla a nome di tutti i credenti: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». La risposta di Pietro esprime una fede profonda, che non si fonda su una piena comprensione, ma su una fiducia totale in Gesù. Egli riconosce che, nonostante le difficoltà e i dubbi, solo in Gesù si trova la verità e la vita.
Il Vangelo di questa domenica, ci invita a riflettere sulla nostra risposta alla chiamata di Gesù. Spesso ci troviamo di fronte a parole difficili da comprendere e “dure” da accettare. Come i discepoli, potremmo essere tentati di abbandonare il cammino della fede di fronte alle difficoltà. Tuttavia, l’invito di Gesù rimane: ci chiama a seguirlo con fiducia, anche quando non comprendiamo tutto. La risposta di Pietro ci incoraggia a rimanere fedeli, riconoscendo che solo in Cristo troviamo la vita eterna.
Alla luce del Vangelo di oggi chiediamoci: Quali sono le “parole dure” del Vangelo che faccio fatica ad accettare nella mia vita? Cosa mi impedisce di accoglierle pienamente? Mi lascio condurre dallo Spirito, cercando di comprendere il messaggio di Gesù in profondità, oppure resto ancorato a una visione superficiale e terrena della fede? Come rispondo alla domanda di Gesù: “Volete andarvene anche voi?” Sono pronto a scegliere di seguirlo, anche quando il cammino sembra difficile e incomprensibile?
Commento a cura di Fra Marco Valletta OFM