In ascolto della parola

Domenica 26 Febbraio - I Domenica di Quaresima

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 4,1-11)
Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto ed è tentato.

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Commento

Quaranta giorni necessari per la nostra conversione. Da qualche giorno è iniziato il nostro cammino quaresimale. Mercoledì scorso, nel ricevere le ceneri, accompagnate dall’esportazione: “Convertiti e credi al Vangelo”, abbiamo ricevuto il “life motive” di questo tempo: ciò che deve caratterizzare in modo specifico il tempo che ci separa dalla Pasqua. Questo non significa che conclusi i quaranta giorni, potremo “mettere nel cassetto” tutto ciò che la conversione comporta e richiede, in quanto essa dev’essere un processo continuo che deve caratterizzare il cammino di perfezionamento di ogni cristiano. Alla luce di ciò, la Quaresima è un tempo in cui c’è richiesto un maggiore sforzo finalizzato a dar corso ad una più attenta revisione della nostra vita, guidati dalla Parola di Dio ed illuminati dalla luce del Risorto. È un tempo per noi del quale non possiamo fare a meno. Ne è prova che anche Gesù, dopo il battesimo nel Giordano, si ritira nel deserto per quaranta giorni, per prepararsi alla sua missione. 
Il Vangelo di questa domenica, attraverso questo tempo vissuto da Gesù, ci fornisce delle indicazioni molto chiare in merito agli aspetti centrali che devono caratterizzare la nostra Quaresima: deserto, digiuno, Parola di Dio, tre realtà che come vedremo sono concatenate. 
Il DESERTO è la condizione primaria fondamentale. Se non mettiamo da parte il rumore che caratterizza le nostre giornate, difficilmente potremo metterci in ascolto di Dio e di noi stessi, difficilmente potremo PREGARE ovvero dialogare con Dio e con noi stessi. Forse oggi ciò che fa più “rumore” nella nostra vita sono proprio i social media, la cui presenza sempre più invasiva non ci permette più di avere del tempo per pensare, fondamentale per prendere decisioni importanti riguardo la nostra vita e per rivedere ciò che in essa non va. Pertanto, nei giorni che verranno, proviamo a DIGIUNARE in modo alternativo, entrando in un “deserto digitale”, mandando in “vacanza” le nostre pagine social, silenziando gruppi e notifiche, disattivando la rete dati e sintonizzandosi di più sulla PAROLA DI DIO. Se non riusciamo a farlo ogni giorno, facciamolo almeno ogni venerdì. Conclusa la Quaresima vedrete che tutta la nostra vita, reale e virtuale, non potrà che risultare più luminosa. 

Commento a cura di Fra Marco Valletta