In ascolto della parola

Domenica 13 novembre - XXXIII Domenica del Tempo ordinario

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,5-19)

Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».

Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Commento

Gesù, nel Vangelo di questa domenica, ammonisce gli ascoltatori di allora e di oggi dicendo che non dobbiamo spaventarci quando sentiremo parlare di guerre, rivolte e distruzioni: in effetti Egli parla di quegli eventi storici che hanno attraversato i vari secoli e riguardano quindi l’umanità di ogni tempo e di ogni luogo. Tutta la creazione avverte «le doglie del parto» (cf Rm 8, 22) che la porteranno non verso ‘la fine’, ma verso ‘il fine’ datole da Dio, ovvero la terra e i cieli nuovi del Regno.

«…vi perseguiteranno a causa del mio nome…»: ecco il grande segno annunciato da Gesù, la persecuzione dei suoi discepoli, anche da parte di amici e familiari: «Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi». Come sono vere queste parole! Le persecuzioni accompagnano la vita dei discepoli di Cristo dal primo secolo cristiano fino ai nostri giorni, ma tutto ciò non abbatte la Chiesa, anzi, la fortifica e diviene per i credenti «occasione di martyría, di testimonianza. Gesù non ci lascia soli, e a coloro che soffrono persecuzione indica la giusta condotta da seguire: «Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere». A noi, quindi, spetta solo pazientare e alimentare la virtù della perseveranza; virtù che sarà premiata da Gesù stesso: «Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita». Coraggio, carissimi lettori! Essere discepoli di Gesù richiede perseveranza fino alla fine; perseveranza soprattutto nell’amore, continuando a compiere e seminare il bene ovunque e con chiunque, anche a costo della propria vita. È vero, cadono molti punti di riferimento nella storia, nel mondo, nelle relazioni, ma ad ogni caduta segue un sentore di primavera. Ed è questa primavera che il cristiano è chiamato ad annunciare.

Commento a cura di Fra Marco Valletta