In ascolto della parola

Domenica 14 febbraio

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,40-45)

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Commento

“Se vuoi, puoi purificarmi”, in questa richiesta del lebbroso, nel suo “se” è racchiusa tutta l’incertezza dell’uomo sulla volontà di Dio nel porre fine alle sofferenze.
Gesù, ma ti interessa di me? Ti sta a cuore la mia sorte, la giustizia in questo mondo?
“Lo voglio, sii purificato” risponde Gesù.
A Lui importa di me, non è un concorrente alla mia felicità ma dona la possibilità di saper restare nelle difficoltà quando è impossibile superarle completamente. Si, Dio non è il responsabile della lebbra nel mondo (il male nelle sue varie forme) ma proprio come ha fatto con il lebbroso tocca per salvare e non per colpire.
Buona domenica ????
 
Commento a cura di Fra Mimmo Lotito